Come posizionarsi primi sui motori di ricerca oggi

Scritto da Andrea Tolu in data 24 apr, 2013

“Per fare un tavolo ci vuole il legno,” cantava Sergio Endrigo, concludendo poeticamente che “per fare un tavolo ci vuole un fiore.”

Fuori di metafora potremmo dire: per vendere di più (con il vostro sito) ci vuole traffico, e per avere traffico ci vuole... il primo posto nei motori di ricerca.


Come posizionarsi primi sui motori di ricerca

Ma come posizionarsi primi sui motori di ricerca? Come nella canzone, facciamo il percorso a ritroso. 

Milioni di persone usano Google ogni giorno per ricerche su internet. Dalla qualità dei risultati di queste ricerche dipende quindi buona parte del loro business. Per Google, il risultato di ricerca ideale ha due qualità.

  • È rilevante. Se cerco “ricetta lasagna” non voglio vedere pagine che parlano del tiramisù.
  • È utile. Una ricetta originale spiegata chiaramente, che funziona, e con fotografie di buona risoluzione sarà migliore di un testo scopiazzato, sgrammaticato, senza foto, e con dosi e ingredienti sbagliati.

Quando cerchiamo qualsiasi cosa su Google, l’ordine dei risultati che vediamo non è quindi casuale, ma è stilato in base a qualche centinaio di parametri, che hanno importanza differente, anche se ce n’è uno che ha sempre avuto un po’ più peso degli altri: i cosiddetti “backlink,” ovvero tutti i link che da altri siti puntano al vostro.

E non è difficile capire perché.

Per il motore di ricerca, il numero e la qualità dei siti che hanno messo un link verso il vostro è un indice di quanto gli altri lo considerano utile e meritevole di essere citato. Più backlink, più popolarità e quindi alto il posizionamento.

Anche se le cose non sono così immediate. Come nella vita reale, anche in rete la popolarità, per essere vera deve essere spontanea e non comprata o manipolata, e lo stesso vale per i backlink.

Come spesso accade però, fatta la legge trovato l'inganno, soprattutto quando su internet ci sono soldi da fare. Da sempre infatti, molti webmaster hanno trovato diversi modi di acquisire backlink con metodi che poco o nulla hanno a che fare con qualità e rilevanza dei loro siti, cercando di aggirare le linee guida di Google.

La data in cui la musica finisce (e gli amici se ne vanno) è il febbraio 2011, quando, con una modifica all'algoritmo, Google fa sprofondare nei risultati di ricerca (con conseguente evaporazione del traffico) molti siti che avevano ottenuto un posizionamento alto comprando backlink.

Quella modifica è stata solo l'inizio, e ha segnato uno spartiacque. Da allora, cercare di fare fesso Google è diventato un approccio sempre meno intelligente e sempre più rischioso.

Se avete un sito aziendale diffidate quindi da chi dice di potervi fare “primi sui motori di ricerca.” Potrebbe andare bene per un po', ma una volta incappati in una penalizzazione, uscirne costerà tempo e lavoro, quindi tanto vale fare le cose in maniera legittima fin dall'inizio. 

Per essere ai primi posti sui motori di ricerca oggi

Ma allora che ci vuole per essere nella top ten e avere molto traffico? Ci vuole un fiore, e con diversi petali: 

  • Contenuti: soprattutto se tanti e di qualità
  • Social: non esistete solo voi, ma anche i clienti, veri e potenziali, a molti altri tipi di soggetti verso i quali aprirsi e comunicare. Il sito può e deve essere un veicolo per tutto ciò.
  • Brand: ovvero un’azienda con un'identità e una personalità ben definite e coerenti.
  • SEO: sarà comunque necessario ottimizzare il sito web per i motori di ricerca, con un'architettura appropriata.

Ora come allora, i backlink sono ancora uno dei fattori più importanti per essere i primi nei motori di ricerca, ma questi devono provenire da un interesse genuino. Più che un obiettivo diretto i backlink devono essere una conseguenza delle azioni elencate sopra, frutto di un lavoro nel lungo periodo.

 

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